NOVARSETI

  • Aprile con noi, dalla bellezza dei colli piacentini alla magia di Torino

    La primavera sta per cominciare e la voglia di viaggiare è già nell’aria: anche tu hai voglia di partire con noi?

     

    Il programma delle gite Novarseti di aprile è pronto: abbiamo messo a punto un bouquet di proposte che punta su due “grandi classici” del nostro Paese: la bellezza del territorio e l’eccellenza delle specialità enogastronomiche.

     

    Tra villaggi medievali e città piene di fascino, eccellenze vinicole e fiori all’occhiello del made in Italy, castelli e mete Slow Food, Emilia e Piemonte, scopri le nuove gite e sali a bordo dei nostri pullman GT.

  • Pasquetta nei Colli piacentini – 1 aprile

    gita-pasquetta-2024.jpg (172 KB)La gita Novarseti di Pasquetta comincia alla grande: la prima tappa è lo splendido borgo medievale di Vigoleno, inserito dal 2002 tra i “Borghi più belli d’Italia” e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

     

    Ancora prima di arrivare, il colpo d’occhio è incredibile: il borgo antico è intatto, il suo sistema difensivo integro. Da lontano le torri merlate colpiscono lo sguardo, mentre seguendo il camminamento di ronda si coglie la forma ellissoidale dell’abitato. Barbatrucco: salendo sulla Torre Sud, lo sguardo abbraccia il villaggio da una prospettiva davvero particolare, e il panorama sulle colline circostanti – siamo nella Val Stirone – è imperdibile.

    Di borgo in borgo, si raggiunge Vigolo Marchese, la frazione più importante della splendida Castell’Arquato.

     

    L’armonia architettonica del villaggio non fa che dare risalto al suo gioiello più prezioso: il complesso della Chiesa e del Battistero di San Giovanni, di chiara ascendenza romanica. La basilica è sormontata da una torre militare del 1008, riadattata a campanile, mentre il battistero, a pianta circolare, richiama le costruzioni bizantine. Ma i piacentini arrivano fin qui anche per un altro motivo: è la Torta di Vigolo, una vera prelibatezza di frolla e cioccolato!

     

    La giornata prosegue in bellezza – e bontà – con il pranzo di Pasquetta a base di golose specialità piacentine ed emiliane (da non perdere i tipici tortelli con le code, che si chiamano così per la loro forma) e con la visita dell’azienda vinicola La Pusterla, in un incantevole angolo della Val d’Arda, tra le colline coperte di boschi, campi e i migliori vigneti della provincia. L’azienda ha origini molto antiche: su una villa rustica romana del III secolo d. C. fu eretto un fortilizio che attorno all’anno 1000 era controllato dalla famiglia Obertenga da cui discesero i marchesi Pallavicino. Nel nucleo storico dei fabbricati sono collocati sia i locali destinati all’accoglienza dei visitatori che la cantina interrata, destinata all’invecchiamento dei vini rossi.

     

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  • Alessandria e Borsalino Museum – 13 aprile

    storia-del-cappello.jpg (166 KB)Intorno a metà aprile è in programma un’altra scoperta: Alessandria, un centro del Piemonte ancora poco conosciuto, ma ricco di storia – tutti da scoprire i luoghi che hanno fatto di Napoleone una leggenda – e piaceri enogastronomici.

     

    Il tour comincia con una passeggiata attraverso il centro storico, il Duomo, Piazza Libertà, cuore amministrativo di Alessandria, con il Palazzo del Comune o Palazzo Rosso, il Palazzo Ghilini o della Prefettura, e il Palazzo delle Poste e Telegrafi, esempio del razionalismo italiano con i mosaici di Severini.

     

    Passando per la piazzetta della Lega e dopo aver ammirato la facciata neogotica della Sinagoga, il percorso ci condurrà per la Galleria Guerci, Corso Roma e Piazza Garibaldi, una delle più grandi piazze con portici del Piemonte realizzata a fine 800, con palazzi imponenti. Strade signorili che invitano al piacere del passeggio e quello della… dolcezza: un’arte che Alessandria mette volentieri in vetrina nelle sue pasticcerie storiche.

     

    L’altra “specialità” di Alessandria sono… i cappelli. Riaperto nel 2023 dopo una lunga chiusura, il vecchio stabilimento della Borsalino, ora sede dell’omonimo Museo, è un tuffo nel passato di un prodotto artigianale di fama mondiale!

     

    Nel 1857 Giuseppe Borsalino avvia ad Alessandria un piccolo cappellificio destinato a conquistare il mondo e a portare il suo marchio nei 5 cinque continenti. Al Museo Borsalino potremo scoprire come nasce un cappello e “lustrarci gli occhi” davanti alle otto monumentali vetrine disegnate da Arnaldo Gardella nel 1920: contengono una collezione di oltre 1500 cappelli di tutte le epoche e mode. Uno dei più begli esempi di turismo d’impresa in Italia.

     

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  • Alba, il Castello Monticello d'Alba e Pollenzo – 25 aprile

    castello-monticello.jpg (157 KB)La cultura d’impresa è al centro anche della prima parte della gita del 25 aprile, un itinerario nel centro storico di Alba che permette di ripercorrere memorie e storie degli imprenditori e dei tanti operai che, nel corso dei decenni, hanno creato le condizioni per lo sviluppo industriale, turistico e commerciale della città.

     

    La famiglia Ferrero ha mosso i suoi primi passi proprio nel centro storico di Alba con una pasticceria artigianale. Le grandi intuizioni del beato Don Giacomo Alberione, editore, fondatore della congregazione della Famiglia Paolina e delle Edizioni San Paolo, hanno assegnato ad Alba un ruolo di primo piano del panorama editoriale italiano. Giacomo Morra fece del suo Hotel Savona il centro mondiale di consumo e promozione del tartufo bianco d’Alba. Pio Cesare fondò la celebre cantina rimasta ancora oggi all’interno del centro. L’intera città è permeata dello spirito di questi personaggi straordinari e delle loro dinastie.

     

    La gita prosegue con la vista al Castello di Monticello d'Alba, uno dei più autentici castelli medievali del territorio, di proprietà dei Conti Roero di Monticello d’Alba dal 1376. All’interno del poderoso edificio, sovrastato dal passaggio di ronda munito di merlature ghibelline e di caditoie, la Sala delle Armi, con una raccolta di armi di varie epoche, la Cappella di Santa Barbara, la Sala dei Quadri, con i ritratti dei Roero gli stemmi delle mogli dei maschi primogeniti della famiglia, la Sala del Biliardo e la Galleria di Diana Cacciatrice, tipico esempio del Settecento piemontese. Il cortile, all'altezza del primo piano rialzato, presenta, ancora intatta l'antica struttura del Trecento.

     

    L’itinerario si conclude con la visita guidata di Pollenzo, importante città romana presso la quale nel 402 d.C. avvenne la celebre battaglia, nel medioevo divenne centro benedettino della Novalesa-Breme oltre che delle monache di Caramagna. Nell’odierno Borgo si incontrano i resti delle mura e delle terme, il cosiddetto Turriglio e persino l’antico anfiteatro, riconoscibile dalla forma che le case hanno assunto, ben visibile soprattutto dall’alto.

     

    Dal 1835, sull'area della città romana Pollentia, nasce per volontà di Carlo Alberto una Tenuta reale di casa Savoia che oggi fa parte delle Residenze Sabaude iscritte al Patrimonio Mondiale Unesco. Del complesso carloalbertino – il cui recupero prese avvio negli anni ’90 su iniziativa di Slow Food – fa parte anche l’Agenzia di Pollenzo che ospita l'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, la Banca del Vino, l'Albergo dell'Agenzia con l'annesso Ristorante Garden.

     

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  • Esperienza Torino Magica – 27 aprile

    torino-magica-con-apericena.jpg (225 KB)L’aprile di Novarseti si chiude con un’esperienza davvero particolare.

     

    Si parte infatti nel pomeriggio per arrivare a Torino e, in un locale del centro storico, consumare la merenda sinoira, il celebre antenato piemontese di quello che oggi chiamiamo apericena. Il tempo di rifocillarsi e via, all’incontro con la guida privata pronta a condurci nei luoghi più misteriosi della Torino Magica.

     

    Sorta alla confluenza di due fiumi, il Po e la Dora, e posta al vertice di due triangoli, quello della magia bianca e quello della magia nera, Torino vanta una tradizione esoterica secolare. Il nostro percorso, intrigante e curioso, si snoderà tra volti inquietanti, enigmi massonici e simboli esoterici e il mistero prenderà vita attraverso il Portone del Diavolo, attorno al quale si moltiplicano racconti e leggende, dragoni spettrali, la leggenda delle grotte alchemiche, per culminare nell’incontro con la donna velata che regge il calice del Sacro Graal, sotto l’occhio attento dei fantasmi che hanno conquistato da tempo il cuore dei torinesi.

     

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